Cresce il Gruppo di Acquisto Vegan a Taranto: “La rivoluzione si fa con la forchetta!”

Intervista a Stefania Bottiglia, ambasciatrice AssoVegan per la Puglia, sul rapporto tra i Gruppi d’Acquisto solidale, il veganesimo e il nostro territorio.

Cresce il Gruppo di Acquisto Vegan a Taranto: “La rivoluzione si fa con la forchetta!”

Cresce il Gruppo di Acquisto Vegan a Taranto:

“La rivoluzione si fa con la forchetta!”

 

Raggiungo Stefania telefonicamente, al termine di una lunga giornata di lavoro nel suo studio di commercialista; nonostante la distanza imposta dal Covid, la sua gentilezza e la sua solarità si percepiscono ugualmente, assieme ad una grande determinazione.

Stefania Bottiglia

 Ciao Stefania e grazie per aver accettato questa intervista! Cominciamo subito con una breve descrizione delle tue attività in ambito vegano:

Ciao Marialaura e grazie a te! Io, da diversi anni, rivesto il ruolo di ambasciatrice per la regione Puglia dell’Associazione Vegani Italiani e sono anche responsabile della sezione di Taranto dell’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali); si tratta di due associazioni in prima linea per la scelta vegana, intesa come scelta di vita, e che hanno obiettivi comuni.

 

Stefania, sappiamo che i Gruppi d’Acquisto Solidale nascono alla fine degli anni ’90 e nel 2008 sono riconosciuti ufficialmente come Onlus. Esistono GAS vegani nella nostra città?

Sì, io ho creato su Taranto due GAS vegani: Amorum e Gavriel/Humus.

Il GAS Amorum si rifornisce degli stessi prodotti venduti dall’omonimo e-commerce di Marco e Umberto, che a cadenza settimanale vengono qui a Taranto per portarci cereali, legumi, veganate e altri prodotti confezionati.

Con l’altro GAS, invece, ci procuriamo per la maggior parte prodotti artigianali e di pasticceria già pronti. Di questi gruppi fanno parte soprattutto vegani ma ci sono anche semplici curiosi, che si affacciano per la prima volta a questa realtà e vogliono imparare a cucinare o anche solo farsi consigliare sul prodotto da acquistare in giro.

 

Quale ritieni che sia il punto di forza di un Gruppo d’Acquisto Solidale?

I nostri GAS nascono dall’esigenza di noi vegani di rifornirci di questi prodotti seguendo un modello d’acquisto alternativo a quello tradizionale, imposto dai media e dalla piccola e grande distribuzione. È un modello d’acquisto molto diverso da quello di massa, perché nasce dalla consapevolezza che ogni scelta compiuta per arrivare dalla materia prima al prodotto finito ha un impatto sul mondo. Io dico sempre che la rivoluzione si fa con la forchetta, perché ciascuno di noi ha un grande potere e deve assolutamente utilizzarlo per contribuire a cambiare questo mondo. All’interno dei nostri gruppi, poi, c’è un continuo scambio di informazioni e di crescita reciproca.

 

Come valuteresti il supporto fornito al tuo GAS da parte del progetto intrapreso da Marco e Umberto con Amorum?

Amorum è una finestra sul mondo per noi, perché ci consente di acquistare prodotti innovativi, dei quali fino a poco fa leggevamo solo in rete, delle alternative nuovissime che cancellano la vecchia etichetta del vegano triste.

Marco e Umberto hanno realizzato una bellissima realtà, il loro e-commerce è davvero all’avanguardia.

 

Qual è l’apertura del territorio nei confronti dei GAS e del veganismo?

Taranto è una piazza molto chiusa, purtroppo.

Nei bar della nostra città è quasi sempre possibile trovare un’alternativa vegana, per la maggior parte composta da prodotti confezionati e con pochissimi prodotti artigianali.

Da parte dei ristoranti, invece, ho notato una chiusura totale: chi è vegano deve comunicare la propria scelta al momento della prenotazione e spesso gli vengono proposte solo le classiche verdure grigliate, perché manca la preparazione adatta per cucinare vegan.

Sicuramente il momento storico non aiuta, ho notato che l’incertezza economica vissuta dai ristoratori a causa del Covid ha contribuito ad una chiusura maggiore nei nostri confronti.

Nei nostri GAS, però, ci sono ragazzi pieni di entusiasmo che vogliono aprire locali innovativi e totalmente vegani nella nostra città.

Convegno sull’Alimentazione 100% vegetale per la prevenzione dei tumori

Pensi che la cittadinanza risponderebbe positivamente ad un progetto del genere?

 Durante le numerose manifestazioni che ho organizzato negli scorsi anni, ho potuto constatare che molti ragazzi si sono interessati e avvicinati al veganismo; ma, purtroppo, sul nostro territorio manca il supporto, sia a livello della rete di rapporti (familiari e sociali) che a livello di locali che possano offrire un valido sostegno a questa scelta.

In generale penso che ogni locale debba proporre un’adeguata alternativa vegana alla clientela.

A mio parere, questa chiusura del nostro territorio nei confronti del veganismo dipende essenzialmente da preconcetti culturali e non da fattori di carattere economico, dal momento che i prodotti vegani non sono più considerati articoli di nicchia e si possono facilmente reperire ad un prezzo conveniente.

Ethical Street Food , Taranto

Cosa proporresti per cambiare l’apertura del nostro territorio nei confronti del veganismo?

Tante, tantissime campagne di sensibilizzazione. Prima della pandemia abbiamo organizzato spesso manifestazioni ed eventi (come l’Ethical Street Food, realizzato a Taranto proprio in collaborazione con Marco Di Cosmo) e la gente ha sempre partecipato con entusiasmo, soprattutto i giovani.

La pandemia ci ha costretto a fermarci, ma siamo pronti a riprendere il nostro impegno a sensibilizzare l’opinione pubblica, non appena sarà possibile.

È importante parlare della scelta vegana nelle scuole, tramite attività piacevoli e concrete, come il corso di cucina vegana per bambini che realizzammo qualche tempo fa.

Webinar Decrescita felice: come cambiare il nostro stile di vita

Nel frattempo, a maggio partirà un webinar gratuito per i tesserati di OIPA e di AssoVegan, che comprenderà 4 incontri sulla decrescita felice[1]; due incontri saranno tenuti dalla chef vegana Madia Galiano, che parlerà della cucina degli avanzi, in uno interverrà la dottoressa Michela De Petris e il quarto sarà con Lucia Cuffaro, presidente del movimento nazionale della decrescita felice.

Cercherò, in questo modo, di riprendere a distanza il mio lavoro di diffusione del veganismo come scelta di vita, almeno finché non si potrà tornare a proporre attività ed eventi in presenza.

 

Ringrazio Stefania Bottiglia per la sua disponibilità e per il suo impegno costante e concreto a difesa degli animali e dell’ambiente, augurandoci che le condizioni tornino presto favorevoli per la continuazione di una campagna di sensibilizzazione del nostro territorio, ancora troppo chiuso nei confronti della scelta vegana.

[1] N.d.A.: La decrescita felice è una rivoluzione culturale che si propone di ridurre il consumo delle merci che non soddisfano nessun bisogno e considera ogni spreco di cibo ed energia come segnale di malessere della società (fonte: https://www.decrescitafelice.it/la-decrescita-felice/).

Condividi questo post

Lascia un commento