Chiusa la stagione della caccia: una guerra inutile.

Chiusa la stagione della caccia: una guerra inutile.

A fine gennaio 2019 si è conclusa la stagione della caccia iniziata il 1 settembre 2018.

È tempo di bilanci non solo per l’infinita quantità di animali uccisi, ma anche per cacciatori e passanti, rimasti feriti o fatalmente uccisi durante le battute.

La guerra si sposta dalle campagne ai numeri.

Vittime della caccia

Infatti leggendo sul sito della LAV (Lega Anti Vivisezione) si scopre che dal 1 settembre al 31 dicembre 2018 sono ben 65 le persone coinvolte in incidenti gravi e meno gravi durante la stagione venatoria.

Si parla di 16 morti e 49 feriti. La fonte è presa dall’Associazione Vittime della Caccia che monitora costantemente gli organi di stampa e i “bollettini di guerra” sugli incidenti causati da tale attività.

Scorrendo i comunicati dell’AVC si scopre che nel 2018 durante il periodo extra stagione (febbraio – agosto) gli incidenti causati da armi da fuoco collegate alla caccia sono stati considerevoli.

Infatti secondo le loro ricerche circa 29 persone sono rimaste coinvolte di cui 11 perdendo la vita.

D’altra parte leggendo siti “pro caccia” come la dea della caccia l’opinione è che ci sia stato un calo significativo rispetto l’anno precedente, si legge, scorrendo sul sito, con appena 12 decessi e 50 feriti. Il dato si riferisce sempre alla stagione venatoria appena conclusa.

Il punto è che anche solo una vita umana e animale sacrificata per uno sport è la sconfitta del buon senso e il dilagare della sofferenza e dell’arroganza su chi nulla può difronte alla potenza di un’arma da fuoco o di trappole ben posizionate.

Lo sfruttamento animale, sistematico e industriale, è alla base della società moderna.

Volontariato

Sostenere realtà che ogni giorno s’impegnano per diffondere una cultura di pace in difesa della natura e degli animali che la popolano è determinante.

Tra queste associazioni c’è il CABS associazione internazionale, con sede centrale in Germania, che si batte contro il bracconaggio in tutta Europa. L’associazione organizza campi durante tutto l’anno. Si impegna scortare gli uccelli e rapaci fino al mar mediterraneo e oltre.

CABS logo

Qui il link per il video documentato a Brescia nel settembre 2018 grazie agli attivisti del CABS

Nelle valli bresciane sono state riprese le attività ai danni delle Bali nere (uccelli migratori tra i primi a solcare le terre italiane durante i flussi migratori). Grazie all’attività del CABS (Commitee against bird slaughter) sono state rimosse, in quell’occasione 183 trappole, 22 reti di uccellagione e 41 trappole ad arco.

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